Margaret Perucconi

Biografia
Margaret Perucconi-Würgler è un'artista svizzera nata nel 1940 a Soletta. Trascorre la sua infanzia tra Biberist ed Hünibach sul Lago di Thun. Nel 1957 la sua famiglia si trasferisce in Ticino. Vive dapprima a Morcote, poi a Ruvigliana ed infine nel Malcantone ad Iseo, dove tuttora risiede. Di carattere aperto e curioso sviluppa fin da piccola uno spiccato senso artistico. Verso la fine degli anni ‘50 scopre la pittura ad olio che da ulteriori impulsi al suo modo di esprimersi. In questo periodo conosce alcuni dei più validi artisti ticinesi (Carlo Cotti, Nag Arnoldi, Gianni Metalli), che la spingono ad organizzare la prima esposizione dei suoi dipinti, alla quale seguono negli anni successivi regolari esposizioni personali e collettive in Svizzera e in Germania. Nel 1966 si sposa con Sergio e nei successivi due anni nascono i suoi due figli Lorenzo e Marco. La sua produzione non si limita alla pittura: produce esclusivi capi in maglia per importanti ditte del settore in Svizzera e crea nuovi disegni per l’industria tessile di Como. I suoi regolari soggiorni nei più importanti centri culturali  del mondo (Parigi, Roma, Londra, Amsterdam e New York), le consentono di rimanere sempre aggiornata e stimolata.
Dal 1992 è membro attivo della SPSAS divenuta nel 2000 Visarte Schweiz di cui è anche stata membro del Comitato centrale.
 
L’espressione pittorica e la creazione sono sempre state un momento privilegiato per Margaret Perucconi-Würgler; un istante che le consente di provare le belle sensazioni della vita. La concretizzazione della fantasia e tutto quello che può generare, significano anche libertà di espressione. Una grossa parola, questa libertà, per tutti gli artisti una lotta esistenziale continua. Essa non viene regalata a nessuno: ciascuno deve crearsela. Il tempo trascorre, le ore progressivamente si consumano. Ed è proprio qui che le energie e le forze profuse dall’artista danno buoni frutti. Margaret Perucconi-Würgler ha imparato a trovare questi attimi. I suoi primi dipinti, contraddistini da marcate linee scure sono nel corso degli anni mutati in espressione poetica, con toni di colore sempre più variati, chiari, pastelli. Ora nei suoi quadri le linee si sono fatte più sottili, mosse, variegate e si combinano intrecciandosi facendo risaltare le forme colorate. La pittura attuale riflette emozioni di felicità, di gioia di vivere, anche se non mancano momenti di breve agressività. Margaret Perucconi-Würgler rappresenta il suo vissuto trasportandolo sulla tela. Si lascia guidare dalle proprie visioni e dai propri pensieri. Risultano sorprendenti modi di interpretare il quotidiano che lasciano ampio spazio di interpretazione anche al fruitore di queste opere.
Testo critico di Paolo Blendinger
La pittura di Margaret Perucconi-Würgler, che si sviluppa a partire dai primi anni Sessanta su una linea di estrema coerenza, ha la sua lontana origine in una breve stagione di sperimentazioni artistiche che hanno sfiorato l’astrattismo. In una lunga serie di paesaggi, da sempre soggetto privilegiato, quasi esclusivo del suo fare, si evidenziò presto uno stile personale, marcato da una rigorosa compostezza formale e da una dichiarata volontà di sintesi recepita fin dalla sua prima personale alla Galleria Élite di Lugano nel 1963. Solo negli anni più recenti la stesura pittorica spessa, a spatola, di quelle composizioni nette e di forte impatto, che erano diventate confidenziali al pubblico ticinese, venne abbandonata in favore di una materia più trasparente, sottile e di una inedita vaghezza dal sapore incantato e delicato. Sgocciolature e macchie erano improvvisamente diventate il pretesto per nuove divagazioni, per dei percorsi ignoti alla stessa artista che si faceva condurre ora anche da quegli strani giochi del caso. Sulle superfici leggere sono comparse delle trame di segni appena tracciati col pennello o con le amate matite ad olio; esse potevano, di opera in opera, infittirsi o diradarsi, come in un ampio respiro. Un linguaggio nuovo e gioioso, un’espressione spogliata da ogni costrizione della cultura e da ogni sovrastruttura imposta anche dal mestiere, si era decantato dal lavoro di oltre trent’anni. Esso trasbordava nella sua schiettezza e nella sua immediatezza la freschezza dello schizzo appena tracciato nell’opera compiuta. L’artista era conscia che occorreva salvare nell’elaborazione di un dipinto ad olio proprio quella libertà perché in essa era assente ogni dogmatismo o lezione da impartire. Restavano i colori, le tonalità pastello di sempre, diventate ancora più preziose nelle diafane trasparenze, e restava l’amore per la terra che ci circonda e che assumeva ora il dolce sapore del sogno, a ribadire una personalità sicura e forte.
In Margaret Perucconi-Würgler affiorava prepotente il canto vibrante della sua anima, la sua poesia.
Margaret Perucconi

Margaret Perucconi

Biografia
Margaret Perucconi-Würgler è un'artista svizzera nata nel 1940 a Soletta. Trascorre la sua infanzia tra Biberist ed Hünibach sul Lago di Thun. Nel 1957 la sua famiglia si trasferisce in Ticino. Vive dapprima a Morcote, poi a Ruvigliana ed infine nel Malcantone ad Iseo, dove tuttora risiede. Di carattere aperto e curioso sviluppa fin da piccola uno spiccato senso artistico. Verso la fine degli anni ‘50 scopre la pittura ad olio che da ulteriori impulsi al suo modo di esprimersi. In questo periodo conosce alcuni dei più validi artisti ticinesi (Carlo Cotti, Nag Arnoldi, Gianni Metalli), che la spingono ad organizzare la prima esposizione dei suoi dipinti, alla quale seguono negli anni successivi regolari esposizioni personali e collettive in Svizzera e in Germania. Nel 1966 si sposa con Sergio e nei successivi due anni nascono i suoi due figli Lorenzo e Marco. La sua produzione non si limita alla pittura: produce esclusivi capi in maglia per importanti ditte del settore in Svizzera e crea nuovi disegni per l’industria tessile di Como. I suoi regolari soggiorni nei più importanti centri culturali  del mondo (Parigi, Roma, Londra, Amsterdam e New York), le consentono di rimanere sempre aggiornata e stimolata.
Dal 1992 è membro attivo della SPSAS divenuta nel 2000 Visarte Schweiz di cui è anche stata membro del Comitato centrale.
 
L’espressione pittorica e la creazione sono sempre state un momento privilegiato per Margaret Perucconi-Würgler; un istante che le consente di provare le belle sensazioni della vita. La concretizzazione della fantasia e tutto quello che può generare, significano anche libertà di espressione. Una grossa parola, questa libertà, per tutti gli artisti una lotta esistenziale continua. Essa non viene regalata a nessuno: ciascuno deve crearsela. Il tempo trascorre, le ore progressivamente si consumano. Ed è proprio qui che le energie e le forze profuse dall’artista danno buoni frutti. Margaret Perucconi-Würgler ha imparato a trovare questi attimi. I suoi primi dipinti, contraddistini da marcate linee scure sono nel corso degli anni mutati in espressione poetica, con toni di colore sempre più variati, chiari, pastelli. Ora nei suoi quadri le linee si sono fatte più sottili, mosse, variegate e si combinano intrecciandosi facendo risaltare le forme colorate. La pittura attuale riflette emozioni di felicità, di gioia di vivere, anche se non mancano momenti di breve agressività. Margaret Perucconi-Würgler rappresenta il suo vissuto trasportandolo sulla tela. Si lascia guidare dalle proprie visioni e dai propri pensieri. Risultano sorprendenti modi di interpretare il quotidiano che lasciano ampio spazio di interpretazione anche al fruitore di queste opere.
Testo critico di Paolo Blendinger
La pittura di Margaret Perucconi-Würgler, che si sviluppa a partire dai primi anni Sessanta su una linea di estrema coerenza, ha la sua lontana origine in una breve stagione di sperimentazioni artistiche che hanno sfiorato l’astrattismo. In una lunga serie di paesaggi, da sempre soggetto privilegiato, quasi esclusivo del suo fare, si evidenziò presto uno stile personale, marcato da una rigorosa compostezza formale e da una dichiarata volontà di sintesi recepita fin dalla sua prima personale alla Galleria Élite di Lugano nel 1963. Solo negli anni più recenti la stesura pittorica spessa, a spatola, di quelle composizioni nette e di forte impatto, che erano diventate confidenziali al pubblico ticinese, venne abbandonata in favore di una materia più trasparente, sottile e di una inedita vaghezza dal sapore incantato e delicato. Sgocciolature e macchie erano improvvisamente diventate il pretesto per nuove divagazioni, per dei percorsi ignoti alla stessa artista che si faceva condurre ora anche da quegli strani giochi del caso. Sulle superfici leggere sono comparse delle trame di segni appena tracciati col pennello o con le amate matite ad olio; esse potevano, di opera in opera, infittirsi o diradarsi, come in un ampio respiro. Un linguaggio nuovo e gioioso, un’espressione spogliata da ogni costrizione della cultura e da ogni sovrastruttura imposta anche dal mestiere, si era decantato dal lavoro di oltre trent’anni. Esso trasbordava nella sua schiettezza e nella sua immediatezza la freschezza dello schizzo appena tracciato nell’opera compiuta. L’artista era conscia che occorreva salvare nell’elaborazione di un dipinto ad olio proprio quella libertà perché in essa era assente ogni dogmatismo o lezione da impartire. Restavano i colori, le tonalità pastello di sempre, diventate ancora più preziose nelle diafane trasparenze, e restava l’amore per la terra che ci circonda e che assumeva ora il dolce sapore del sogno, a ribadire una personalità sicura e forte.
In Margaret Perucconi-Würgler affiorava prepotente il canto vibrante della sua anima, la sua poesia.